Divertite terre

Nel 2003 inizia la collaborazione di Luigi Belli con la Galleria l’Affiche di Milano. Prima mostra personale dove presenta i lavori realizzati dalla fine degli anni Novanta, con il titolo Divertite Terre. La mostra è è presentata da Flaminio Gualdoni, che scrive anche il testo in catalogo. Si conclude così forse un primo ciclo di lavori di Luigi Belli, quando lavorava portando avanti la sua sperimentazione in aree vicine alla tradizione di quegli anni, con riferimenti più o meno velati.

“Luigi Belli si è dato riferimenti problematici precisi, il Fontana del Barocco lussurioso e del mistero delle Nature, così come il Leoncillo del dramma affocato d’una forma non retoricamente convulsiva, il Valentini rabdomante di archetipi e il Tasca dalle brusche carezze materiali… così come le forme complicate di Giacinto Cerone. Riferimenti problematici, non modelli, beninteso” (Flaminio Gualdoni)